Queste ore sono una cartina di tornasole. La quotidianità delle cose supera la densità porosa delle parole della politica. In queste ore,spesso, capita di sentire la vacuità di tante affermazioni. Parole che sono percepite come vuote, lontane che si sente che siano utili solo ai posizionamenti non alle cose da fare. Molto dipende dalla perdita di peso delle parole ma tantissimo è frutto dell’uso strumentale che se ne fa. Prendiamo un caso emblematico: la disponibilità delle nostre basi per fare la guerra. Possibile che nessuno, in queste ore, abbia avuto il coraggio di dire che ormai è un’abitudine che Parlamento sia scavalcato, ma non si può fare quando si tratta di guerra. Possibile che nessuno dica non solo che è contro l’uso della guerra come strumento di politica internazionale, come dice la nostra Costituzione, ma che non si può concedere l’uso di basi per fare la guerra e poi “informare” il Parlamento come se fosse una qualsiasi pratica burocratica.
La domanda viene spontanea: Cosa dicono i candidati premier? Cosa farebbero se fossero loro Presidenti del Consiglio?
Cominciamo ad uscire dal racconto della politica e facciamo schierare la politica sui fatti.
Se vuoi partecipa al sondaggio clicca qui
Lascia un commento