In questi giorni assistiamo ad un braccio di ferro tra partiti presenti in parlamento e governo sul tema dell’intervento a sostegno delle imprese e delle famiglie sul tema dell’energia. Nel frattempo però…
Di Sergio Bellucci
n questi giorni assistiamo ad un braccio di ferro tra partiti presenti in parlamento e governo sul tema dell’intervento a sostegno delle imprese e delle famiglie sul tema dell’energia. Il dibattito ruota sulla possibilità o meno del governo, ricordiamolo in carica solo per gli affari correnti, di poter intervenire sul costo dell’energia che sta mettendo in ginocchio famiglie e imprese. Draghi lascia trapelare, dai soliti ambienti vicini e mai “ufficiali”, di avere le mani “legate” perché in carica per i soli affari correnti.
Il dibattito sarebbe corretto, anche se preferiremmo che uscisse dalle segrete stanze del dibattito politico e divenisse pubblico, se non accadessero cose che smentiscono la propensione del governo a non “intervenire sulla sostanza delle scelte” che riguardano il futuro del paese anche per non interferire con le scelte che il popolo sovrano compirà tra pochi giorni e che potrebbero indirizzare in maniera alternativa l opzioni politiche in maniera totalmente legittima.
Ora noi tutti sappiamo che uno dei punti centrali di una economia contemporanea è rappresentato dalla capacità di connessione nazionale e internazionale di un territorio e che il possesso e la capacità di indirizzo di una compagnia aerea di bandiera, sia uno degli elementi che contraddistiguono uno straccio di sovranità nazionale.
Come accade per le telecomunicazioni il trasporto aereo rappresenta un caposaldo che un paese avanzato non può lasciare al mero mercato, alle decisioni di consigli di amministrazione che rispondono al solo criterio del ritorno economico.
Ecco che, proprio durante “la gestione degli affari correnti” emerge la decisione del governo di proseguire con l’indirizzo di vendita di ciò che resta della nostra compagnia di bandiera ad una cordata internazionale.
La domanda sorge spontanea: ma se il governo è nell’impossibilità di scegliere interventi significativi per sostenere i costi relativi alle bollette energetiche, perché il governo è in grado di intavolare la trattativa per vendere una azienda strategica per il paese?
Ai posteri l’ardua risposta, visto che non c’è un giornalista che sia in grado di fare la domanda….
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