Intervista a Corriere delle Comunicazioni sul futuro della RAI

Lo sviluppo tecnologico nei settori della comunicazione sta portando a continue innovazioni sia nelle infrastrutture di comunicazione, sia nei gradi di libertà e di interazione che le tecnologie mettono a disposizione per la produzione di contenuti.

Un servizio pubblico radiotelevisivo non può più limitarsi a lavorare per garantire un semplice livello di rappresentanza della società, sganciando la produzione dei suoi contenuti dalle esigenze del mercato pubblicitario, ma deve presidiare il confine della innovazione per garantire forme di produzione e di sperimentazione che il mercato, lasciato a se stesso, abbandonerebbe.

Inoltre, un paese avanzato deve puntare a garantirsi infrastrutture di comunicazione autonome e trasparenti sia per interessi democratici, sia per i propri interessi economico-industriali.

La RAI deve essere un soggetto dal quale ripartire perchè è un ultimo presidio pubblico in un settore che il nostro paese, in questi anni, ha svenduto.

A questo link potete trovare una mia intervista al Corriere delle Comunicazioni:

INTERVISTA A COR.COM

 


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