Carissimi come state?
Siete sopravvissuti alla sbornia dell’elezione del “nuovo” Presidente? Io sono veramente preoccupato, ma anche molto determinato. Credo che la situazione che si è creata, con tutte le controindicazioni del caso, possa almeno contribuire alla chiarezza sulle cose necessarie da fare.
Nei prossimi giorni, probabilmente, ci sarà una auto-convocazione della sinistra di domani. Credo che sia importante che a questo appuntamento ci si possa arrivare con alcune consapevolezze. Provo ad elencarle sapendo che sono cose che ci siamo più volte detti più volte:
1) una nuova sinistra non si produce per maggiore o minore “estremismo” o “radicalismo” rispetto alle posizioni in campo. La nuova sinistra si può produrre se riparte dai fondamentali:
· Una nuova analisi della società italiana e delle dinamiche che attraversa all’interno della crisi globale; il capitalismo di oggi è più forte ma più poroso. Può essere sconfitto strategicamente indicando e praticando strade nuove. Serve, però, la capacità di indicare le nuove e più avanzate “contraddizioni” e sviluppare i conflitti conseguenti. Le novità più rilevanti (che rendono diverse e spesso più acute le condizioni sociali e che necessitano nuove e più avanzate forme di conflitto politico) non sono solo denunciabili per i loro effetti:
§ Maggiori diseguaglianze
§ Rottura degli equilibri sociali
§ Impoverimento di larghi strati sociali
§ Saccheggio delle ricchezze e delle risorse ambientali
§ Rottura degli equilibri dei cicli vitali del pianeta
§ Mercificazione della vita e delle relazioni
o Ma necessitano delle analisi dei meccanismi che oggi consentono tali processi all’interno di una sostanziale adesione al loro modello di vita. Le novità del capitalismo contemporaneo si chiamano:
§ Trasformazione del lavoro sotto la spinta delle tecnologie digitali. Passaggio al taylorismo digitale; messa in produzione della stessa vita.
§ Il mercato delle merci immateriali (dalla smaterializzazione della moneta al commercio delle informazioni estrapolate dalle nostre vite quotidiane, passando per i contenuti culturali e d’intrattenimento).
§ La nascita dell’industria di senso (la prima industria della storia dell’uomo che lavora per produrre il senso della vita e lo fa producendo profitti); una industria che oggi lavora con la potenza delle neuroscienze e che rende il meccanismo di costruzione delle percezioni della realtà un processo co-partecipato dagli stessi individui (e quindi percepito come proprio/non estraneo dalle persone).
· Serve, quindi, un nuovo progetto-programma fondamentale, un quadro del mondo al quale aspiriamo che mantenga sia la concretezza di un programma, sia la traccia, l’ispirazione di uno scenario del futuro;
· un novo modello organizzativo che:
o sappia riprodurre autorevolezza senza autoritarismo (si devono premiare le qualità e non le clientele)
o sappia coinvolgere i militanti nella vita democratica interna con cessioni di sovranità dal gruppo dirigente verso il basso, ma senza impedire la necessaria capacità di indicare opzioni e percorsi decisionali da parte del gruppo dirigente.
o sappia evitare il carrierismo, la permanente collocazione delle persone in due segmenti separati: i militanti e gli eletti.
o sappia produrre rotazione negli incarichi e nelle istituzioni
o sappia produrre verifiche sull’operato dei singoli e della collettività politica nelle varie strutture (ad esempio con modelli di tipo duale: gestione e controllo).
2) Una nuova sinistra necessita, prima di un cambio generazionale, di un cambio etico-morale. Troppa improvvisazione senza un accumulo della necessaria esperienza di direzione di lotte nella società impedisce la possibilità di avere sia la schiena dritta per reggere il confronto, sia la dovuta capacità strategica per mantenere l’autonomia e l’alterità rispetto ai poteri esistenti. Dall’altra parte serve un cambiamento rispetto all’occupazione di posti e luoghi, che ha rappresentato un problema reale di distacco tra i rappresentati e i rappresentanti.
3) Una nuova sinistra necessita di una organizzazione che non premia né le lobby delle tessere e delle clientele, né i meccanismi delle cordate di appartenenza. C’è una forte esigenza di appartenenza, di dialogo, di co-decisione. I partiti, fino ad ora, hanno tracciato una linea di demarcazione tra loro e la società e, al contempo, sono diventati porosi rispetto ai gruppi organizzati e alle lobby. Proprio questo combinato disposto ha prodotto una “separatezza allargata” che ha distrutto la relazione con chi si voleva rappresentare.
Probabilmente l’11 maggio si terrà questa assemblea nazionale della sinistra.
Io sto proponendo ad un gruppo di compagni come te di riunirci LUNEDI’ 6 Maggio alle ore 17.00 presso la sede di Terra in via Salandra 6 per decidere le modalità della nostra partecipazione a quell’appuntamento.
Se ritieni di voler partecipare alla riunione preparatoria fammelo sapere. Ho deciso di stare dentro l’assemblea a nome dell’Associazione Net Left. Se ritieni utile o condividi tale scelta fammelo sapere presto, in modo di inviarti altre comunicazioni.
Mi farebbe piacere se volessi anche tu unirti a Net Left in questo approccio e condividere insieme questa battaglia. Sarebbe importantissimo.
Sergio Bellucci
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