TG, servizio pubblico e Referendum
La situazione dell’informazione intorno ai Referendum sta peggiorando vistosamente.
In quasi tutti i TG si può intravvedere lo schema che i direttori hanno assunto: Il Presidente del Consiglio, ad ogni dichiarazione, aggiunge una battuta sul Referendum che viene puntualmente ripresa e che, di giorno in giorno, affronta uno dei cavalli di battaglia della linea di comunicazione scelta da Renzi: Risparmi, riduzione dei parlamentari, semplificazione della politica, omologazione della nostra costituzione ai paesi “avanzati”, ecc…
In un secondo momento, più avanti nel TG, arriva lo spazio politico, il “panino” che affronta il tema referendario che puntualmente viene montato con una scelta più o meno paritaria in termini “quantitativi” (i secondi dedicati al SI e al NO) ma con l’accortezza di fare, in genere, una intervista a sostenitore del SI e uno spazio redazionale alle posizioni del NO ove si dà conto delle varie posizioni dei sostenitori.
Purtroppo non c’è nessun intervento a riparo di uno squilibrio che se portato avanti per alcuni mesi, determinerà un risultato pressoché scontato.
Ma non c’è nessun allarme del Presidente della Commissione di Vigilanza, nessun membro della Commissione di Vigilanza dell’opposizione che occupi le stanze e richiami ad un uso paritario e trasparente almeno del servizio pubblico radiotelevisivo.
Non c’è nessun intervento verso l’AGCOM che dovrebbe intervenire a garantire l’equilibrio necessario in una scadenza che riguarda non le sorti di un governo ma il futuro della carta costituzionale: se la campagna referendaria è partita, come dice il Presidente del Consiglio, andrebbe applicata la legge della par condicio immediatamente!
Rafforziamo la raccolta di firme e chiediamo a chi può intervenire di farlo rapidamente!
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